domenica 10 gennaio 2016

MOBILITA' CICLABILE ED ASSALTO ALLA DILIGENZA

Dal nostro Attivista Francesco Ioppolo
  
Negli ultimissimi giorni le Amministrazioni Comunali di alcune nostre città sembrano esser diventate improvvisamente sensibili ai temi della mobilità eco-sostenibile. È stata recentissimamente data infatti, attraverso comunicati ufficiali ed articoli di Stampa, dai Sindaci delle città di Catania, Acireale, Aci Catena e Misterbianco, notizia sulla progettazione, programmazione e prossima inaugurazione di piste ciclabili nei rispettivi territori.Tali iniziative sono sicuramente lodevoli, rappresentando le piste ciclabili una alternativa valida per gli spostamenti quotidiani con conseguente miglioramento su tasso di inquinamento, fluidità del traffico, vivibilità etc. Peraltro con la legge di Stabilità 2016 sono state inserite numerose misure di incentivazione per la mobilità ciclabile, un "tesoretto"  da 91 milioni di euro per i prossimi 3 anni  in grado di attirare "pericolosi appetiti": credo sia lecito sapere chi progetta queste opere e chi ne determina i costi e se gli Amministratori della cosa pubblica, dalle nostre parti, siano ben consigliati oppure se sia iniziato un nuovo assalto alla diligenza.Esaminando infatti i progetti presentati (Catania ed Acireale), quelli programmati (Aci Catena) o i percorsi in fase di completamento e prossima inaugurazione (Misterbianco) ed i loro rispettivi costi, il primo spontaneo entusiasmo lascia spazio ad alcune lecite perplessità.


Prendendo come riferimento lo "Studio sui costi stimati per piste ciclabili" della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta - unica ONLUS italiana accreditata in Europa nel campo della mobilità ciclistica) nonché i preventivi ed i costi di strutture per mobilità alternativa sostenibile in corso di costruzione o già operative in molte città europee ed italiane, appare evidente come, per alcuni progetti, i costi previsti  siano sottostimati e tali da far prevedere come l'opera rimarrà incompleta mentre per altri i fondi impegnati appaiono esageratamente ed inspiegabilmente cospicui. A secondo delle tipologie di percorso infatti (dal minimo intervento con "vernice e cartelli" alla realizzazione ex-novo di ciclo-vie su terreni vergini) i costi per una pista ciclabile oscillano fra i 30.000 e gli oltre 200.000 euro al chilometro - stime professionali risalenti ad alcuni anni fa e probabilmente da incrementare di qualche punto percentuali, ma sicuramente valide e fondate.

Tra i progetti sopra citati  forse solo quello della città di Catania (Pista ciclabile di Catania) presenta costi compatibili con le stime ufficiali, 160.000 euro per 2 Km di pista ciclabile.




Sovradimensionata per costi, rispetto ai parametri FIAB, la pista ciclabile di Misterbianco (cfr. Delibera pista ciclabile di Misterbianco e Bando di gara pista ciclabile di Misterbianco), annunciata dal Sindaco Di Guardo nel 2014, di prossima inaugurazione e per i cui 10 Km sono stati spesi 5 milioni di Fondi POR Fesr Sicilia 2007-2013:  in  realtà si tratta di una corsia, riservata ai ciclisti, tracciata con vernice sul manto stradale esistente. Come termine di paragone si tenga presente che 370.000 euro e' costata la pista ciclabile Padova - Noventa in Veneto (5 Km), 250.000 euro quella in costruzione a Ragusa (2 Km) , 1.300.000 euro quella di Genova (10 Km), 80 milioni di euro sono previsti per la ciclo-via Torino - Venezia (679 Km).
 
 

Ad Acireale (Percorso ciclo-pedonale su ferrovia dismessa) il Sindaco Roberto Barbagallo ha confermato il finanziamento di 771.000 euro per l'avvio dei lavori di trasformazione in percorso ciclo-pedonale della vecchia ferrovia dismessa sulla "Timpa Falconiera". La cifra dovrebbe coprire le spese necessarie per (cito dalle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Barbagallo) "...acquisire il terreno dalle Ferrovie dello Stato, metterlo in sicurezza e costruire un percorso di 3,3 Km": i costi prevedibili per quel tipo di percorso però sono di circa 220.000 euro per ogni chilometro di pista ciclabile pertanto la cifra ottenuta e' sottodimensionata rispetto il progetto.





Infine è recentissima la proposta avanzata dal Comune di Aci Catena (Delibera su Bike Sharing e Progetto di Bike Sharing nei paesi etnei) per la costruzione di una pista ciclabile (di cui non si conoscono ancora progetto e stima dei costi) che dovrebbe collegare la frazione di San Nicolò con il centro della città nonché la adesione ad un suggestivo quanto improbabile progetto di Bike Sharing unitamente ai comuni di Valverde, Viagrande, San Gregorio, Aci Bonaccorsi, Aci Castello che vorrebbe, nelle intenzioni, promuovere la mobilità alternativa eco-sostenibile ma che, si basa esclusivamente sulla concessione di spazi pubblici a partner privati per il noleggio e la manutenzione delle bici a pedalata assistita e non tiene conto del fatto che le piste ciclabili, se non inserite come protagoniste nei “Piani generali del traffico urbano” dei territori interessati, rimangono inutilizzate o al più utilizzate come semplici spazi su cui pedalare la domenica mattina.

L'analisi fatta esige pertanto che, attorno a questi progetti e nel corso della loro esecuzione, si mantenga da parte di tutti, Amministratori della cosa pubblica, Magistratura e Società' civile, uno stato di allerta costante che impedisca lo sperpero del pubblico erario e lo storno o, peggio ancora, l’utilizzo illecito dei fondi messi a disposizione per la mobilita’ ciclistica.