Dal nostro Attivista Francesco Ioppolo
Negli ultimissimi giorni le Amministrazioni Comunali di alcune nostre città
sembrano esser diventate improvvisamente sensibili ai temi della mobilità eco-sostenibile. È stata recentissimamente data infatti, attraverso comunicati ufficiali ed
articoli di Stampa, dai Sindaci delle città di Catania, Acireale, Aci Catena e
Misterbianco, notizia sulla progettazione, programmazione e prossima
inaugurazione di piste ciclabili nei rispettivi territori.Tali iniziative sono sicuramente lodevoli, rappresentando le piste
ciclabili una alternativa valida per gli spostamenti quotidiani con conseguente
miglioramento su tasso di inquinamento, fluidità del traffico,
vivibilità etc. Peraltro con la legge di Stabilità 2016 sono state
inserite numerose misure di incentivazione per la mobilità ciclabile, un
"tesoretto" da 91 milioni di euro per i prossimi 3 anni
in grado di attirare "pericolosi appetiti": credo sia lecito sapere chi progetta queste opere e chi ne determina
i costi e se gli Amministratori della cosa pubblica, dalle nostre parti, siano
ben consigliati oppure se sia iniziato un nuovo assalto alla diligenza.Esaminando infatti i
progetti presentati (Catania ed Acireale), quelli programmati (Aci Catena)
o i percorsi in fase di completamento e prossima inaugurazione (Misterbianco)
ed i loro rispettivi costi, il primo spontaneo entusiasmo lascia spazio ad
alcune lecite perplessità.
Prendendo come riferimento lo "Studio sui costi stimati per piste ciclabili" della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta -
unica ONLUS italiana accreditata in Europa nel campo della mobilità ciclistica) nonché i preventivi ed i costi di strutture per mobilità alternativa
sostenibile in corso di costruzione o già operative in molte città europee ed
italiane, appare evidente come, per alcuni progetti, i costi previsti
siano sottostimati e tali da far prevedere come l'opera rimarrà
incompleta mentre per altri i fondi impegnati appaiono esageratamente ed
inspiegabilmente cospicui. A secondo delle tipologie di percorso infatti (dal minimo intervento con
"vernice e cartelli" alla realizzazione ex-novo di ciclo-vie su
terreni vergini) i costi per una pista ciclabile oscillano fra i 30.000 e gli
oltre 200.000 euro al chilometro - stime professionali risalenti ad alcuni anni
fa e probabilmente da incrementare di qualche punto percentuali, ma sicuramente
valide e fondate.
Tra i progetti sopra citati forse solo quello della città di
Catania (Pista ciclabile di Catania) presenta costi compatibili con le stime ufficiali, 160.000 euro per 2
Km di pista ciclabile.
Sovradimensionata per costi, rispetto ai parametri FIAB, la pista
ciclabile di Misterbianco (cfr. Delibera pista ciclabile di Misterbianco e Bando di gara pista ciclabile di Misterbianco), annunciata dal Sindaco Di Guardo nel
2014, di prossima inaugurazione e per i cui 10 Km sono stati spesi
5 milioni di Fondi POR Fesr Sicilia 2007-2013: in realtà si tratta di una corsia, riservata ai
ciclisti, tracciata con vernice sul manto stradale esistente. Come termine di
paragone si tenga presente che 370.000 euro e' costata la pista ciclabile Padova - Noventa in Veneto (5 Km), 250.000 euro quella in
costruzione a Ragusa (2 Km) , 1.300.000 euro quella di Genova (10 Km), 80
milioni di euro sono previsti per la ciclo-via Torino - Venezia (679 Km).
Ad Acireale (Percorso ciclo-pedonale su ferrovia dismessa) il Sindaco Roberto Barbagallo ha confermato il finanziamento
di 771.000 euro per l'avvio dei lavori di trasformazione in percorso
ciclo-pedonale della vecchia ferrovia dismessa sulla "Timpa
Falconiera". La cifra dovrebbe coprire le spese necessarie per (cito
dalle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Barbagallo) "...acquisire
il terreno dalle Ferrovie dello Stato, metterlo in sicurezza e costruire un
percorso di 3,3 Km": i costi prevedibili per quel tipo di percorso però
sono di circa 220.000 euro per ogni chilometro di pista ciclabile pertanto la
cifra ottenuta e' sottodimensionata rispetto il progetto.
Infine è recentissima la proposta
avanzata dal Comune di Aci Catena (Delibera su Bike Sharing e Progetto di Bike Sharing nei paesi etnei) per la costruzione di una pista
ciclabile (di cui non si conoscono ancora progetto e stima dei costi) che
dovrebbe collegare la frazione di San Nicolò con il centro della città nonché la
adesione ad un suggestivo quanto improbabile progetto di Bike Sharing
unitamente ai comuni di Valverde, Viagrande, San Gregorio, Aci Bonaccorsi,
Aci Castello che vorrebbe, nelle intenzioni, promuovere la mobilità
alternativa eco-sostenibile ma che, si basa esclusivamente sulla concessione di
spazi pubblici a partner privati per il noleggio e la manutenzione
delle bici a pedalata assistita e non tiene conto del fatto che le piste
ciclabili, se non inserite come protagoniste nei “Piani generali del traffico
urbano” dei territori interessati, rimangono inutilizzate o al più utilizzate
come semplici spazi su cui pedalare la domenica mattina.
L'analisi fatta esige pertanto che, attorno a questi progetti e nel corso
della loro esecuzione, si mantenga da parte di tutti, Amministratori della cosa
pubblica, Magistratura e Società' civile, uno stato di allerta costante che
impedisca lo sperpero del pubblico erario e lo storno o, peggio ancora,
l’utilizzo illecito dei fondi messi a disposizione per la mobilita’ ciclistica.